Cucina di montagna: 5 piatti tipici da non perdere
Cucina di montagna tra piatti tipici e ristoranti della tradizione
Semplice e genuina: la cucina di montagna è un vero inno ai sapori intensi e decisi! Qualunque sia la stagione, dopo una sciata o un’escursione, è sempre il momento giusto per concedersi un piatto tipico fatto con le materie prime del territorio. Dai primi ai dolci, passando per qualche secondo di carne, ecco 5 specialità da gustare nei migliori ristoranti in vetta o ai piedi delle Dolomiti.
Canederli, i gnocchi di pane della cucina di montagna
Le Dolomiti, una delle regioni montane più affascinanti d'Italia, offrono una ricca tradizione culinaria che riflette la storia e la cultura del territorio. Uno dei piatti tipici più famosi è il "canederlo," noto anche come "knödel" in tedesco. Si tratta di gnocchi di pane arricchiti con speck, formaggio, spinaci o fegato, e serviti in brodo o con burro fuso.
Un comfort food perfetto dopo una giornata trascorsa a esplorare le montagne. A tal proposito, se vi trovate lungo la passeggiata del torrente Avisio a Canazei, una tappa da non perdere per gustare questo piatto insieme ad altre specialità locali è sicuramente il Ristorante Tobia de Zeli.
Casunziei, una ricetta antica ma sempre alla moda
Un altro piatto iconico delle Dolomiti è il "Casunziei" una sorta di raviolo ripieno di barbabietola rossa, patate o spinaci, e condito con burro fuso e semi di papavero. Questo piatto rappresenta una perfetta combinazione di sapori dolci e salati, e il colore vivace della barbabietola aggiunge un tocco accattivante alla sua presentazione.
I Casunziei sono un esempio dell'uso creativo e sapiente degli ingredienti locali. Imperdibili quelli tradizionali del Ristorante ‘L Fudlé nel centro di Santa Cristina, ma anche le “Mezzelune Ladine” ripiene di spinaci e ricotta di Salvan a Corvara.
Cucina di montagna: la selvaggina
Le Dolomiti, con i loro boschi, offrono una ricca varietà di piatti tipici a base di selvaggina. Uno dei piatti più emblematici è sicuramente il capriolo in salmì, una preparazione che richiede tempo e pazienza. La carne di capriolo viene marinata con vino rosso, erbe aromatiche e spezie per diverse ore, poi cotta lentamente per ottenere una consistenza tenera e un sapore intenso. Questo piatto viene spesso accompagnato da polenta, un classico della cucina montana.
Un altro piatto molto apprezzato è il camoscio alla cacciatora cucinato con verdure, vino e aromi. La preparazione alla cacciatora, con il suo mix di ingredienti freschi e tecniche di cottura tradizionali, permette di esaltare il gusto naturale della selvaggina. Solitamente, questo piatto viene servito con contorni semplici come patate arrosto o funghi selvatici, che completano armoniosamente il profilo aromatico del camoscio.
Infine, non si può parlare di selvaggina senza menzionare il cervo. Dalla tartare al filetto fino allo stinco al forno, questa carne è un vero simbolo di convivialità e tradizione nella cucina di montagna. Un piatto succoso e saporito solitamente accompagnato con un purè di patate o cavolo rosso stufato per creare un equilibrio perfetto tra sapori e consistenze.
Ricette altoatesine e specialità gourmet a base di selvaggina sono il fiore all’occhiello dell’innovativo Ristorante Tubladel nel centro di Ortisei. Il filetto di cervo o la tartare con erbe e frutti di bosco sono spettacolari sia per la vista che per il palato.
Se siete alla ricerca di un vero tempio della selvaggina a Cortina, invece, lo trovate senza ombra di dubbio affacciato sul Lago Scin. In questa baita che prende il nome dal suo specchio d’acqua, lo chef Carlo Festini Cucco saprà stupirvi con i piatti tipici della cucina di montagna locale, ma soprattutto con la selvaggina. Tra le tante proposte che senz’altro meritano un assaggio vi segnaliamo il paté di capriolo con pan brioche e lo spezzatino di cervo con polenta.
Un’altra tappa da non perdere per un’esperienza culinaria da 10 e lode con vista panoramica in Val di Fassa è il Ristorante Dolomites Geyser, dove alcune reinterpretazioni innovative dei grandi classici della cucina di montagna vi stupiranno ad ogni “morso”. Restando in tema selvaggina, meritano sicuramente un assaggio le tagliatelle fatte in case al ragù di cervo, le tartare e lo spezzatino.
Strudel di mele: il finale perfetto ad ogni pasto
Un dolce che ha conquistato il cuore di molti e che è diventato un simbolo della cucina tirolese è senza ombra di dubbio lo "strudel di mele". Realizzato con una pasta sottile e croccante, ripiena di mele, uvetta, pinoli, zucchero e cannella, spesso servito tiepido con una spolverata di zucchero a velo o accompagnato da una pallina di gelato alla vaniglia. Questo dessert rappresenta perfettamente la tradizione dolciaria della regione, offrendo un finale dolce e confortante a un pasto ricco di sapori autentici.
Non solo nei ristoranti ma anche nei tipici bar ladini che accompagnano i visitatori in un viaggio attraverso la tradizione enogastronomica delle Dolomiti, come il "La Bar" di Ortisei, lo Strudel è perfetto per uno snack o per completare una pausa pranzo veloce con un menù ispirato alle ricette povere di una volta.
Kaiserschmarrn: una tipica merenda in vetta e non solo…
Un ultimo piatto dolce locale tra i favoriti e assolutamente da provare è il Kaiserschmarrn. Una specie di frittella a base di uovo con una spolverata di zucchero, che viene servita con una marmellata ai mirtilli rossi. Semplice, ma certamente un piatto degno di un imperatore (“Kaiser”)!
Ora che conoscete i 5 piatti da non perdere della cucina di montagna, non vi resta che immergervi con i 5 sensi nella straordinaria cultura gastronomica delle Dolomiti nel corso della vostra prossima vacanza in quota.